LUCANIA

Io lo conosco

questo fruscio di canneti

sui declivi aridi

contesi dalla frana

e queste rocce magre

dove i venti e le nebbie

danno convegno ai silenzi

che gravano a sera

sul passo stanco dei muli.

E’ poca l’acqua che scorre

e le vallate son secche

spaccate d’argilla.

Di qui le mandrie migrano

con l’autunno avanzato

per la piana delle marine

tuffando i passi nelle paludi.

Di qui è passata la malaria

per le stazioncine sul Basento

squallide segnate d’oleandri.

Da noi la malvarosa è un fiore

che trema col basilico

in un vaso di terracotta

e il rosmarino cresce nei prati

sulle scarpate delle vie

accanto ai buchi delle talpe.

Da noi si riposa il falco e la civetta

segna la nostra morte.

Da noi il mondo è lontano

Ma c’è un odore di terra e di gaggìa

E il pane ha il sapore del grano.

(Mario Trufelli)

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