LAURA BATTISTA, maestra e poetessa nell’800

Nata a Potenza nel 1846, ove la madre Caterina Atella aveva seguito il marito Raffaele allora professore di lettere nel liceo della città, Laura Battista fu una delle molte donne che nell’Italia Meridionale del secondo Ottocento tentarono di fronteggiare, attraverso la scrittura, il destino di isolamento e subordinazione che la società del tempo riserva ad esse. Quando lei, bambina, imparò a scrivere, viveva in un’epoca e in una terra in cui l’analfabetismo era del 95,3%. Ciò significa che ogni cento donne che Laura poteva incontrare nel corso della sua giornata poco più di quattro sapevano leggere e (forse) scrivere. A Nord avrebbe potuto, ogni cento incontrarne tra le venti e le quaranta. Le donne che sanno leggere e scrivere, anche delle classi agiate, possono contarsi sulle dita; tutte prive di qualsiasi educazione, ed hanno zeppa la mente di pregiudizi e di superstizioni. Laura era figlia di un intellettuale del tempo, Raffaele Battista, segretario perpetuo della società economica della Basilicata e per molti anni consigliere provinciale di Matera.

Autore di studi e inchieste sullo stato dell’economia agraria della regione, Raffaele Battista era anche un colto latinista e autore di traduzioni. Definito dai biografi "libero pensatore" fu il primo e per molto tempo l’unico maestro di Laura. Non esistevano in quegli anni nella regione scuole per bambine. A ventitré anni, nel 1869, Laura Battista pubblicò la sua prima opera, il dramma storico in tre atti Emmanuele de Deo.

L’anno successivo vide la luce la sua prima raccolta di poesie con titolo "Canti".

Nel 1870, a causa di un dissesto economico familiare dovuto secondo i biografi alle persecuzioni di cui fu oggetto il padre in ragione delle sue posizioni politiche, Laura dovette "cercare un lavoro": divenne maestra di scuola elementare. Assunta nel Convitto Magistrale di Potenza continuò i suoi studi privatamente e nove anni dopo diede l’esame di abilitazione all’insegnamento di lettere, nelle scuole predisposte per la formazione dei maestri e delle maestre. Nel 1880 Laura otteneva un posto alla scuola normale di Camerino. Il lavoro di "maestra" fu una delle prime professioni pubbliche che il nuovo Stato Italiano permise alle donne. Le scuole elementari del tempo erano di istituzione comunale e le giovani maestre avevano come datore di lavoro il sindaco del paese; non essendo state educate a sentirsi persone portatrici di diritti avevano poche possibilità di farsi valere nelle contrattazioni relative alle retribuzioni e alle contrattazioni di lavoro. Il destino le fu avverso, ammalatasi dovette ritirarsi dall’insegnamento nei primi anni 80 stabilendosi con il marito Giuseppe Lizzadri a Tricarico, ove morì nel 1884 a soli trentotto anni.